“I sessi, per quanto diversi, si mescolano. Non c’è
essere umano che non oscilli da un sesso all’altro, e spesso sono solo i
vestiti a serbare l’apparenza maschile o femminile, mentre il sesso profondo è
tutto l’opposto di quello superficiale”.
(Orlando – Virginia Woolf)
Orlando, dopo
aver vissuto per circa trent’anni una vita da uomo, ad un tratto si risveglia
donna. Quando iniziò la stesura del romanzo, Virginia Woolf si propose due
importanti obiettivi: spezzare la rigida connessione sociale tra identità
sessuale e ruolo nell’Inghilterra vittoriana e difendere l’androginia
dell’essere umano. Orlando, fra mille peripezie, attraversa vari
secoli della storia e cultura inglese dal tempo della regina Elisabetta al
diciannovesimo secolo. L’autrice ha difeso l’androginia dell’essere umano, la
nostra ambiguità sessuale.
Orlando può essere considerato una lunghissima lettera
d'amore, scritta dalla Woolf per rendere immortale la figura di Vita Sackville
West, una superba ed eccentrica aristocratica con la quale l’autrice ebbe una
storia d'amore, l'amica con la quale condivise gran parte della vita. Virginia
scrisse l’opera affinché restasse eterno il ricordo del fascino ambiguo e
prepotente di Vita, per lasciare una testimonianza eccellente di un amore mai
dimenticato.
Aspasia
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